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Dalla cultura del rendimento alla cultura della protezione

La notizia della truffa da 30 milioni di euro ai danni di Antonio Conte ha riportato in auge il tema degli investimenti errati.
Il fondo nel quale era convinto di aver investito risulta in possesso di un capitale di 1 sterlina e non disporrebbe di alcuna autorizzazione per operare. La più classica e semplice delle truffe, insomma, con alti rendimenti promessi e zero garanzie di base. La disavventura finanziaria di Conte è solo l’ultima vicenda di risparmio tradito. Ancora oggi, purtroppo, in molti si fanno trascinare dall’euforia o si affidano a consigli di parenti e amici o, ancora peggio, di “sedicenti esperti”.
Ciò appare del tutto normale dal momento che, per i canoni di cultura finanziaria del risparmiatore medio italiano, il principale, a volte l’unico, driver decisionale, quando si parla di investimenti, è il rendimento promesso. Ma, se ci pensate bene, le persone nella vita reale non hanno obiettivi finanziari (di rendimento). Hanno obiettivi personali, familiari e aziendali che necessitano di risorse finanziarie per essere realizzati. Ecco perché non dovrebbero focalizzarsi sul prodotto, bensì sul progetto da realizzare. Noi passiamo gran parte della nostra vita a creare ricchezza, ad accumulare risparmio derivante da lavoro, eredità, donazioni, vincite per i più fortunati.

Tutto ciò viene ritenuto importante perché è da qui che dipende il nostro benessere e quello della nostra famiglia. Ma se non siamo in grado di proteggere il patrimonio accumulato, ancor prima di farlo crescere, tutti i nostri sforzi, le nostre fatiche, saranno vane. Il ciclo di vita di un individuo espone continuamente e in un certo senso progressivamente il suo patrimonio al rischio erosione. Crisi economiche e crisi finanziarie, liti sull’eredità, malattia, pressione fiscale, errori e responsabilità professionali sono parte integrante della nostra esistenza patrimoniale. Elementi che potrebbero minare la nostra stabilità, la nostra serenità. Ecco allora che quello che creo in vita, devo continuare a lavorare per mantenerlo, metterlo al riparo. Occorre offrirgli protezione, perché lavorare per accumulare, senza lavorare per tutelare, significa non avere alcuna certezza. A guidare le scelte di investimento ci deve essere quindi una strategia chiara, costruita sui reali obiettivi di vita e in grado di gestire in primis i rischi che ne derivano.

Considerato il grande cambiamento epocale che stiamo attraversando, che riguarda tutte le sfere della nostra esistenza, da quella sanitaria a quella economico/finanziaria, da quella politica a quella fiscale, oggi più che mai “progetto” e “protezione” sono le uniche parole che valgono per il proprio patrimonio, i propri investimenti, la propria famiglia. Se hai un progetto e un professionista che ti affianca, il “prodotto” generatore di rendimento riprende la sua collocazione naturale, ossia quella di strumento, tra i tanti, da utilizzare per realizzare i nostri obiettivi. Parlare di patrimonio e di investimenti, per troppo tempo ha significato parlare solo di prodotto e di rendimento. Dietro ogni patrimonio non ci sono solo numeri, ci sono persone, ci sono mariti, mogli, figli e nipoti. C’è il loro futuro da proteggere.

Chiunque ha bisogno di tutelare il proprio patrimonio; chiunque sia portatore di un interesse economico o familiare, a prescindere dalla professione che svolge, per il solo fatto di poter essere chiamato a risarcire un danno causato a terzi magari da un figlio a carico, oppure dall’azienda che dirige o ancora da una propria valutazione non esatta. Se una pianificazione patrimoniale è ben fatta, come primo effetto offre protezione al patrimonio. Risulta quindi essenziale poter contare su un professionista che, ancor prima di proporti un rendimento, peraltro il più delle volte ancorato a constatazioni relative ai dati passati, abbia competenze profonde e certificate, oltreché capacità di analisi e diagnosi preventiva dei rischi patrimoniali.

Individuare preventivamente le fonti di responsabilità patrimoniale, le caratteristiche del patrimonio ed abbinarle alle caratteristiche della famiglia, pianificare il passaggio generazionale in ottica di mantenimento della ricchezza, rappresentano la migliore e più redditizia forma di investimento per il futuro, perché oggi il più grande “rendimento” da rincorrere è non perdere quello che abbiamo, il più grande investimento si chiama protezione patrimoniale.

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